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26-03-2021 - Alle 2 di domenica torna l'ora legale, bisognerà spostare un'ora in avanti le lancette dell'orologio per sfruttare appieno le ore di sole che la bella stagione ci regala. Ma sarà l'ultima volta? E' del 2018 la risoluzione de Parlamento europeo con la quale si invitavano i Paesi Ue a decidere entro quest'anno se mantenere il consueto cambio orario. Cosa che  in Italia avviene regolarmente dal 1966 (anche se l'ora legale ha visto la luce la prima volta nel 1916).

Il vantaggio dei 7 mesi di ora legale (l'ultimo weekend di ottobre le lancette tornano indietro) sono misurabili in positivi impatti dal punto di vista elettrico, ambientale ed economico. Secondo quanto rilevato da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale, nel 2020 i benefici dell’ora legale hanno determinato un risparmio pari a 400 milioni di kWh (quanto il consumo medio annuo di elettricità di circa 150 mila famiglie), un valore corrispondente a minori emissioni di CO2 in atmosfera per 205 mila tonnellate e a un risparmio economico pari a circa 66 milioni di euro.

Lo scorso anno, i valori sono stati fortemente influenzati dalla complessiva riduzione dei consumi energetici dovuta alla chiusura delle attività per effetto dell’emergenza sanitaria da covid-19. Per il 2021, pur permanendo una situazione di incertezza legata alla pandemia, secondo i dati attualmente disponibili Terna si attende un parziale recupero del fabbisogno energetico e quindi valori di benefici elettrici, ambientali ed economici più simili a quelli degli anni precedenti.

Dal 2004 al 2020 Terna ha rilevato che il minor consumo di elettricità per l’Italia dovuto all’ora legale è stato di circa 10 miliardi di kilowattora e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di 1 miliardo e 720 milioni di euro.

Nel periodo primavera-estate i mesi che segnano il maggior risparmio energetico sono aprile e ottobre. Spostando in avanti le lancette di un’ora si ritarda l’uso della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi l’effetto ‘ritardo’ nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate e fa registrare valori meno evidenti in termini di risparmio elettrico.

 

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