
NOVARA - 01-05-2021 -- Nella mattinata di giovedì 29 aprile, il Consiglio provinciale ha approvato il rendiconto 2020, "rappresentazione contabile – spiega il consigliere delegato al Bilancio e Tributi Monia Anna Mazza - di un esercizio finanziario che non ha paragoni in anni recenti e neppure risalendo nel tempo.
La pandemia ha infatti modificato tutti i parametri di riferimento legati alla nostra vita quotidiana, ma anche quelli legati all’attività istituzionale e perfino i riferimenti contabili, determinando un significativo impatto sulla gestione finanziaria e contabile, non limitato a un solo esercizio ma con potenziali rilevanti effetti sui successivi periodi amministrativi.
Le criticità conseguenti, insieme con i numerosi e reiterati provvedimenti emanati in via d’urgenza e le relative restrizioni, hanno impattato fortemente sulla gestione e richiesto un impegno rilevante nella prospettiva di tendere comunque al conseguimento degli equilibri di bilancio. Ciò ha impedito un’attività programmatoria organica: numerose delle azioni poste in essere hanno seguito l’andamento emergenziale dei provvedimenti statali".
L’emergenza ha comportato "pesanti effetti sulla gestione finanziaria da molteplici punti di vista, sia per quanto riguarda la dimensione della “competenza”, sia anche per dimensione della “cassa”. La situazione di chiusura delle attività economiche e produttive, combinata con le restrizioni disposte in relazione alla circolazione delle persone e con le esigenze di intervento per fronteggiare le situazioni di criticità del comparto scuola – prosegue il consigliere - ha comportato l’insorgenza di maggiori spese e di minori entrate: stimarne l’entità è stato difficile, trattandosi di fattispecie slegate da qualunque riferimento storico precedente. Il timore che questo impatto fosse soltanto parzialmente compensato dalle minori spese registrate e dagli incrementi delle entrate derivanti dalle misure governative attivate, ha spinto l’Amministrazione ad aderire alla rinegoziazione dei mutui contratti con Cassa Depositi e Prestiti, anche transitati al Mef, per liberare risorse".
Con decreto presidenziale 76/2020 "è stata autorizzata la rinegoziazione, stabilendo che i risparmi derivanti dall'operazione, pari a 1.738.000 euro, potessero essere utilizzati a copertura di nuove e maggiori spese e di minori entrate, mentre il risparmio di spesa relativo alla sospensione dei mutui Mef è stato destinato, ai sensi del Decreto legge n. 18/2020, al finanziamento di interventi utili a far fronte all'emergenza sanitaria. L’impatto delle misure compensative disposte nel corso dei mesi dallo Stato – ricorda il consigliere -è venuto a confliggere a fine anno con i rimedi messi in atto autonomamente e con flussi di entrata del tutto regolari che – data la situazione - non ci si sarebbe aspettati. Allo stesso modo l’erario ha rallentato i prelievi delle quote di “contributo alla finanza pubblica”, che negli scorsi esercizi venivano prelevati con regolarità dalle entrate proprie e che, invece, nel 2020 sono stati in larga misura conservati a residuo. Inoltre le varie dilazioni di termini e scadenze hanno concentrato molte delle attività correnti negli ultimi mesi dell’esercizio, determinando uno “slittamento” degli impegni verso fine anno ed il rinvio dei pagamenti al 2021, con conseguente aumento della consistenza dei residui".
Di fatto la Provincia ha beneficiato di 2.761.782,93 euro di contributi a destinazione specifica e di 3.304.877,78 euro di contributi a ristoro delle minori entrate.
"Il 2020 – riferisce il consigliere - ha anche visto la conclusione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale ai sensi e per gli effetti del Tuel, che era stato approvato dalla Corte dei Conti nel 2018. Per questo motivo il risultato di amministrazione non contiene più le quote di riequilibrio che, negli scorsi esercizi, sono state vincolate per la copertura del disavanzo".
Gli effetti congiunti di queste dinamiche hanno portato ad un aumento del fondo di cassa e del risultato di amministrazione.
Viene giudicato positivamente il fatto che "a livello centrale si comincia a riscontrare una lettura strutturale dei bisogni finanziari delle Province che si è concretizzata nello stanziamento di importanti risorse destinate a viabilità ed edilizia scolastica. Stanno invece ancora vivendo una situazione di incertezza molte competenze, soprattutto quelle nuovamente delegate che nell’esercizio 2020 non hanno beneficiato di un congruo finanziamento da parte della Regione, che si è limitata a retribuire il personale, peraltro non sufficiente a presidiare le funzioni, e a rimborsare i costi di funzionamento degli uffici. Pur nell’ambito di questa complessa situazione - conclude il consigliere - la Provincia di Novara ha cercato di rivendicare il proprio ruolo nel presidio delle proprie funzioni fondamentali e nella dotazione di modelli organizzativi utili per garantire assistenza ai Comuni del territorio come quelli in materia di Stazione Unica Appaltante e di Programmazione europea".


