PIEMONTE- 9-05-2021-- Da oggi è consentita la visita dei familiari a chi è ospite nelle rsa. Abbiamo parlato delle regole da seguire con l’avv. Carlo Crapanzano:
Sabato il ministro SPERANZA ha firmato l’ordinanza che permette ai familiari di visitare gli anziani nelle rsa. Con quali regole?
Le regole da seguire sono state concordate con il Comitato Tecnico Scientifico. La prima condizione è che i familiari visitatori siano muniti della certificazione verde Covid-19 prevista dal Decreto-Legge 52/2021.
Chi rilascia innanzitutto le certificazioni verdi?
La certificazione verde viene rilasciata dalla ASL di appartenenza e riguarda principalmente tre condizioni: 1) avere effettuato il vaccino; 2) essere guariti dalla malattia da Covid-19; 3) avere effettuato un tampone con esito negativo nelle ultime 48 ore.
Chi decide l’ammissione dei familiari?
E’ il direttore sanitario della struttura che deve valutare attentamente la possibilità per i familiari di visitare l’anziano ricoverato in struttura. Se vi sono casi positivi all’interno della rsa, la direzione sanitaria deve garantire la separazione del focolaio e isolare gli ospiti in modo che chi sta bene possa ricevere la visita dei parenti. Deve stilare una specie di prontuario operativo da inviare alla ASL che a sua volta potrà controllarne l’efficienza.
Quanti familiari possono entrare?
Sono ammessi due familiari per ogni ospite della struttura, ma le entrate e le uscite sono programmate per garantire la sicurezza ed evitare assembramenti durante l’arco della giornata. Se vi sono casi di ospiti particolarmente gravi, si può permettere l’entrata di un ospite alla volta per dare la possibilità all’anziano di avere il doppio del tempo a disposizione e usufruire della compagnia del familiare. La distanza tra l’ospite e i familiari deve essere comunque non inferiore a un metro. E’ ammessa una distanza inferiore o il contatto (abbraccio) solo se l’anziano è vaccinato o è guarito da Covid-19. E’ sconsigliato l’ingresso ai bambini con meno di 6 anni. E’ preferibile che la visita avvenga all’aperto se lo consentono gli spazi e la temperatura, altrimenti all’interno comunque gli spazi devono essere aerati e le finestre devono essere aperte.
Prima di entrare i familiari devono essere controllati?
Oltre alla esibizione della certificazione verde Covid-19, viene rilevata la temperatura e i familiari devono compilare un questionario dove attestano il loro stato di salute. Devono inoltre firmare il cosiddetto ‘Patto di condivisione del rischio’, che è una nota di condivisione tra struttura e visitatori dove sono indicati i rischi della trasmissione del virus e i comportamenti corretti da adottare sia da parte dei familiari che da parte della struttura. I registri delle entrate vengono conservati per almeno 14 giorni. I familiari devono indossare la mascherina FFP2 o superiore.
Se un ospite è positivo è ammessa comunque la visita?
Sì, ma solo in casi particolari. Sono i casi del fine-vita o di pazienti particolarmente fragili dal punto di vista psicologico. In questo caso i familiari devono essere muniti di dispositivi di protezione individuale (tuta, mascherina e tutto il necessario per proteggere se stessi e gli altri componenti la struttura con i quali hanno contatto).
Se i pazienti sono allettati?
In questo caso è ammessa la visita nello spazio di degenza, ma preferibilmente a un solo familiare e con la garanzia del distanziamento dagli altri ospiti e con le opportune precauzioni.
Ma gli ospiti possono uscire dalle rsa?
L’ordinanza ammette questa possibilità del rientro in famiglia degli ospiti delle rsa, ma è necessario un regolamento specifico della direzione sanitaria che è sottoposta al controllo ASL ed è necessario il consenso del medico specialista o del medico di famiglia.
Anche se l’ordinanza del ministro è già operativa, quanto tempo ci vorrà per renderla efficace?
Il primo problema è che le ASL organizzino al più presto un ufficio per il rilascio delle certificazioni verdi. Inoltre la struttura rsa deve subito approntare il regolamento delle visite, e inviarlo subito alla ASL, e il ‘Patto di condivisone del rischio’ (su quest’ultimo documento auspico che, trattandosi di regole generali, sia la Regione che immediatamente lo predisponga). Purtroppo credo passerà qualche tempo, ma visto che da più di un anno molti ospiti non vedono i familiari, mi auguro che le strutture, le ASL e la Regione agiscano al più presto.


