VERBANIA - 18-01-2022 -- Ieri periti, inquirenti e avvocati sono tornati alla funivia del Mottarone. All’Alpino, dove dal 23 maggio è ferma, agganciata alla fune portante a pochi metri dalla stazione d’arrivo, la cabina numero 4 -quella integra- è stata “spogliata” della testa fusa, il blocco metallico nel quale termina il cavo traente, al quale viene saldato. Servirà per effettuare delle accurate misurazioni al Latif, il Laboratorio tecnologico impianti a fune scelto per l’esame di questi elementi all’interno dell’incidente probatorio, la procedura giudiziale di acquisizione delle prove disposta dal Tribunale di Verbania, operazione preliminare al processo e compresa nell’inchiesta, che si tiene alla presenza di tutte le parti: inquirenti, difese e parti offese.
Settimana prossima il Latif l’esaminerà unitamente alla testa fusa della cabina precipitata -la numero 3- che ieri è stata prelevata nel deposito del Tecnoparco dove è custodita dopo che è stata prelevata dai vigili del fuoco dal tronco d’albero nel quale s’era conficcata nello schianto.
Lo scopo è cercare di capire le ragioni all’origine della rottura della fune traente in seguito alla quale, senza che i freni d’emergenza entrassero in azione (erano stati disattivati manualmente, come ammesso dal direttore tecnico Gabriele Tadini, uno degli indagati), la cabina ha accelerato incontrollata verso valle sino a scarrocciare precipitando nel vuoto e portandosi via 14 vite.
Oggi a Verbania è previsto un incontro tra il collegio dei periti incaricato dell’esame dal Tribunale e le parti coinvolte (14 indagati e 53 parti offese) per calendarizzare gli ultimi passi dell’incidente probatorio, che si concluderà in estate. Il 14 luglio è la data fissata per l’udienza, che sarà presieduta dal giudice Annalisa Palomba e non più da Elena Ceriotti. Il 2022 ha portato al pensionamento di quest’ultima, che lascia l’incarico di gip alla collega.


