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agogna secca

PIEMONTE - 07-03-2022 -- Arpa Piemonte ha fatto il punto sulla situazione idrica a fine febbraio. Il 28 febbraio è finito l'inverno meteorologico, ed è stato uno degli inverni più anomali mai osservati a sud delle Alpi: una stagione calda, secca e con numerosi episodi di foehn che, dalle Alpi, si è spesso spinto fino alle pianure del nord Italia.
La spiegazione meteorologica di questa anomalia va ricercata nella presenza, quasi ininterrotta durante gli ultimi tre mesi, di un blocco di alta pressione sulle isole Britanniche il quale, di fatto, ha impedito alle umide perturbazioni atlantiche di muovere verso Europa meridionale ed in particolare sull’Italia settentrionale.
In questa specifica configurazione sinottica le umide perturbazioni atlantiche sono transitate o alle alte latitudini oppure, occasionalmente, alle basse latitudini come la nevicata eccezionale che ha imbiancato il deserto del Sahara il 20 gennaio, oppure più recentemente le nostre regioni meridionali.
Da un punto di vista meteorologico non è strano osservare inverni secchi quando, come quest’anno, l’indice che rappresenta la NAO, ovvero l’oscillazione ciclica della differenza di pressione al livello del mare tra l'Islanda e le Azzorre è positivo; quello che è decisamente anomalo è osservare contemporaneamente un inverno molto secco e molto caldo.
L’inverno 2021-2022 è infatti sul Piemonte sia il 3° più caldo degli ultimi 65 anni con una anomalia positiva di temperatura media di +1.8°C , sia il 3° più secco con un deficit percentuale medio di circa il 70% rispetto alla norma climatica 1991-2020.
Gli inverni 1981 e 2000 sono stati più secchi di quello appena trascorso e gli inverni 2020 e 2007 sono stati più caldi. Ma la combinazione di entrambi i fattori è caratterizzante dell’inverno 2022 con soltanto l’inverno 2019 che si avvicina, anche se la magnitudine delle anomale fu decisamente minore.
A causa di questo particolare scenario meteo-climatico, non si sono osservate precipitazioni significative (ovvero superiori a 5 mm giornalieri di media regionale) sul Piemonte dall’8 dicembre scorso, per un totale ad oggi di 85 giorni consecutivi senza pioggia.
Non si tratta di un record assoluto in quanto la regione ha visto periodi secchi ben più prolungati, tuttavia è il 5°periodo secco più lungo registrati in Piemonte negli ultimi 65 anni.
L’annata 2021 si era chiusa con un deficit pluviometrico di circa il 17% a causa delle scarse precipitazioni di dicembre (-50% rispetto alla norma 1991-2000) ed è proseguito con un mese di gennaio molto secco, dove si sono registrati 4.6 mm di pioggia media in regione, il 4° più secco dopo il 1989, il 1993 e il 2005 e si è concluso con un febbraio in cui sono caduti in media 10.6 mm in regione, pari al 10° percentile della distribuzione delle piogge del mese e 8° più secco degli ultimi 65 anni.
Anche se in Piemonte l’inverno è la stagione meno generosa intermini di precipitazioni, da inizio 2022 manca all’appello già l’85% medio delle piogge e nevicate attese in questa stagione.
Se si escludono le zone Alpine di confine dove sui versanti settentrionali hanno depositato qualche nevicate i vari episodi di stau che si sono succeduti durante l’inverno 2022 e le zone appenniniche meridionali, sulla gran parte del Piemonte ed in particolare sulle pianure e sulle zone collinari il deficit pluviometrico invernale è stabile attorno all’ 85%.


Questo periodo prolungato di scarsità di precipitazioni incide fortemente sull’indice di anomalia della precipitazione a 3 mese (SPI 3 mese) che mostra come la maggior parte dei bacini della regione si trovino in condizioni di siccità estrema e gli altri di siccità estrema.


Anche sui 6 mesi la situazione va peggiorando a testimonianza di una fine annata 2021 che se si esclude l’evento alluvionale peraltro circoscritto del 4 ottobre è stata avara di precipitazioni. Sulla scala dei 6 mesi sono i bacini di pianura maggiormente in sofferenza (siccità severa) mentre tutto l’alto Piemonte è in siccità moderata.

Da sottolineare come sulla scala cumulativa dei 6 mesi tutti i valori di SPI a partire da giugno 2021 siano negativi su tutto il territorio regionale a testimonianza di una situazione di deficit idrico che nell’ultima annata tende a inasprirsi.
In questo contesto continua a risultare sempre più delicata la situazione meteorologica che si prospetta per le prossime settimane, con le previsioni meteorologiche a medio termine che continuano a mostrare poche precipitazione significativa sulla regione fino a metà del mese di marzo: uno scenario che porterebbe a peggiorare ulteriormente le condizioni attuali di siccità mentre si entra nella stagione primaverile climaticamente serbatoio delle piogge in Piemonte assieme all’autunno e anche stagione chiave per le attività seminative.

 

 

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