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Arona veduta 1900

ARONA-03-02-2017- Sono riprese lo scorso sabato 29 aprile le visite guidate del Gasma (acronimo di Gruppo archeologico storico e mineralogico aronese) alla (ri)scoperta di Arona, con un ampio sguardo al passato più antico della città, ovvero alla sua archeologia. Uno sguardo all’aperto calpestando i luoghi che hanno visto sorgere capanne, villaggi e necropoli purtroppo cancellate dall’urbanizzazione, ma documentate da testimonianze o reperti giunti fino ai nostri giorni.  Le tre aree insediative (dorsale di via Roma, Rocca e  centro storico alto) hanno conservato in sito solo  le fondazioni di una modesta casa romana  tutta coperta dalla vegetazione (in Villa Lamberti)  e un forno laterizio per la rifusione dei bronzi (S. Giuseppe). Una quarantina di persone è stata guidata sabato dal presidente del Gasma Carlo Manni, proprio dai luoghi di rinvenimento (piazza N. Sauro) a quelli di conservazione (Museo e Canonica).  Nel percorso sono state spiegate da una parte la scomparsa in età tardoromana del primo villaggio e il mutato ruolo della Rocca. Dall’altra il presunto percorso di nascita in età medievale di Arona,  a partire  forse da una villa rustica romana di un possidente, della quale si recuperarono minimi elementi architettonici nell’area tra l’ospedale e S. Maria. La (ri) scoperta continuerà sabato 13 maggio guidata dal professor Giovanni Di Bella del Gasma con partenza alle 15 da viale Berrini angolo via Cantoni, per approfondire la conoscenza della murata occidentale della città, già altre volte oggetto di visita lungo l’asse di viale Berrini e via Gramsci. Dopo la visita all’antico Oratorio di Porta Bruna si potrà osservare il mezzo-baluardo San Carlo costruito dagli Spagnoli alla metà del Seicento. In piazza De Filippi, luogo in cui si trovava la medievale Porta Monastero, si scenderà nell’antico fossato per osservare un lungo tratto di mura “sotterranee” ancora perfettamente conservate e tracce dell’omonimo baluardo. Percorrendo via Gramsci, si fiancheggerà il tratto meridionale delle mura e la torre del baluardo Mirabello; la visita si concluderà in prossimità dell’Istituto Marcelline, a fianco del quale si trovava la Porta Cantone. Trattandosi di una visita di approfondimento rispetto al 2015 non sono da escludere altre novità, oltre alla possibilità di ammirare l’antica immagine della Beata Vergine, affrescata sul muro interno della Porta Bruna.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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