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STRESA - 29-05-2022 -- Controlli assenti, registri lasciati in bianco, e un impianto che mostrava segni anticipati di usura. È impietosa l’analisi, la prima ufficiale in attesa che i periti nominati dal Tribunale esprimano le loro conclusioni nell’incidente probatorio, pubblicata in questi giorni dal ministero dei Trasporti sull’incidente funiviario del Mottarone.

La “relazione intermedia” datata 20 maggio 2022 è stata redatta dagli ispettori nominati dalla Digifema (Direzione generale per le investigazioni ferroviarie e marittime) sulla base degli atti reperiti, delle persone ascoltate e dei rilievi effettuati. L’incarico l’hanno ricevuto cinque giorni dopo il disastro e, da allora, hanno lavorato pur non potendo avere accesso all’incidente probatorio. Non essendo agenti di polizia giudiziaria hanno avuto copia dei documenti agli atti ma hanno potuto ascoltare i testimoni -indagati esclusi- e raccogliere il materiale dalle parti solo per chi l’ha fatto volontariamente.

Nelle 34 pagine si segnalano numerose carenze nei controlli e nelle ispezioni, in particolare delle teste fuse, i raccordi delle funi traenti. La rottura del cavo che ha fatto precipitare, anche perché manualmente disattivato il freno di emergenza, la cabina numero tre, è avvenuta proprio nella vicinanza della testa fusa, che non può essere analizzata compiutamente con strumenti elettronici e che, quindi, andava regolarmente ispezionata visivamente. Di ciò non v’è traccia nei registri, così come dei controlli giornalieri, che non sarebbero stati compiuti anche per la scarsa formazione del personale in servizio, non adeguatamente istruito. Un’altra criticità è stata riscontrata tra i contrappesi e il finecorsa, il sistema di tesaggio della fune traente.

Nelle conclusioni, l’incidente viene ricondotto sul piano tecnico alla rottura della traente -che mostrava segni d’usura- e al contemporaneo malfunzionamento di freni d’emergenza (bloccati, come ammesso dal caposervizio Gabriele Tadini, con gli ormai noti “forchettoni”) e del finecorsa del contrappeso. La relazione evidenzia altresì errori umani nella gestione della sicurezza dell’impianto.

Ulteriori approfondimenti arriveranno con le relazioni dei periti al gip che, il 14 luglio, terrà l’udienza conclusiva dell’incidente probatorio. Le risultanze porteranno la Procura verso la chiusura delle indagini, che attualmente riguardano 12 persone fisiche e due società.

 

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