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PIEMONTE - 09-12-2022 -- Il fenomeno degli infermieri “gettonisti”, coloro, cioè, che vengono forniti alle aziende sanitarie tramite le agenzie di lavoro interinale, con retribuzioni che in Veneto hanno raggiunto anche i 6mila euro lordi mensili, si diffonderà presto, in modo preoccupante anche nella nostra regione. E quando arriverà, sarà troppo tardi.
Come già accade per i “medici gettonisti”, si tratta di professionisti che vengono chiamati a “tappare i buchi” di un sistema sanitario che evidentemente sta facendo acqua da tutte le parti. Un sistema che anziché incentivare, tutelare e supportare i professionisti che hanno un contratto pubblico (che comunque non arriva, in media, a più di 1600 euro netti al mese), preferisce intervenire a tappare le emergenze con soluzioni temporanee, tramite le agenzie interinali, creando una dinamica che di fatto creerà ancora più problemi, non risolvendo, anzi aumentando, la carenza di personale, frantumando la continuità assistenziale con continui cambi di personale, e con il rischio concreto di inserirsi in una spirale di spese incontrollabili dalla quale sarà difficilissimo uscire.
 
Il Nursing Up, il sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, chiede che siano messe in atto in modo immediato misure concrete che creino un argine al fenomeno degli “infermieri gettonisti”, a favore invece dell’incentivazione del lavoro dei professionisti che già oggi sono presenti in sanità, rendendo appetibile l’assunzione pubblica con una retribuzione adeguata e aggiornata alle riconosciute (anche all’estero) professionalità dei nostri infermieri, pianificando nel contempo le nuove e necessarie assunzioni. Un piano che non può essere realizzato dalla nostra regione, ma deve partire dal Governo centrale, da Roma, con linee guida chiare e coperture economiche certe per tutte le regioni italiane.
 

 
 


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