BELGIRATE - 06-01-2023 -- “Ricordo bene quel giorno, perché fu l’anno della svolta del nostro premio e perché Gianluca fece di tutto per tenere fede alla parola data”. Nel momento del dolore dell’Italia sportiva (e non solo) per la scomparsa di Gianluca Vialli, tra Vco e alto Novarese il ricordo corre al 31 maggio del 1993, quando il centravanti bianconero, all’hotel Villa Carlotta di Belgirate, ritirò la decima Castagna d’oro.
Livio Maggi, storico presidente dello Juventus club Mottarone, era lì ad attenderlo. “Quando lo invitammo non esitò un secondo e ci disse di sì – rammenta –. Poi, però, capitò che il giorno prima la Juve subì una disfatta a Pescara...”.
Nella penultima giornata della serie A i bianconeri di Giovanni Trapattoni, che chiusero quarti in campionato ma trionfarono in Coppa Uefa, vennero strapazzati 5-1 (ad aprire le danze fu, su rigore, l’attuale allenatore juventino Massimiliano Allegri) allo stadio Adriatico da una squadra già retrocessa: “L’indomani il presidente Boniperti convocò una riunione con la squadra nel pomeriggio, per fare una ramanzina a tutti. Finì alle 19,30. Temevamo che l’evento sarebbe saltato ma Vialli, che aveva un impegno con noi, prese l’auto con un dirigente della squadra e ci raggiunse”.
Al Villa Carlotta c’erano quattrocento tifosi, che l’accolsero con un tifo da stadio. “E lui ricambiò, con quel modo di fare che l’ha sempre contraddistinto, con disponibilità ed educazione – aggiunge Maggi –. Può sembrare retorico dirlo oggi, ma Vialli è stato un grande uomo”. Quella sera, tra gli ospiti, c’erano due giovani tifose sulla sedia a rotelle. Il calciatore si fece strada tra i tavoli, s’accomodò tra loro intrattenendosi qualche minuto con loro.
“Per noi quell’edizione del premio fu un grande successo. Avevamo iniziato con Platini e Scirea e per il decimo anniversario avevamo voluto proprio un personaggio come lui. La partecipazione ci fece capire che saremmo andati avanti a lungo” - conclude.
Di Vialli, in coppia con l’altro ex calciatore Massimo Mauro e sotto l’egida della fondazione che ne porta il nome, si ricordano anche in zona i tornei benefici di golf tenutisi a Bogogno.


