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CAMERI 22-06-2023 -- Con decreto datato 8 giugno 2023 il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza – Direzione Generale Valutazioni Ambientali di concerto con il Ministero della Cultura - Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio ha espresso il Giudizio di Compatibilità Ambientale del “Masterplan 2035” dell’aeroporto di Milano- Malpensa con giudizio favorevole di compatibilità ambientale per tutti gli interventi interni al sedime aeroportuale escludendo che l’area cargo aereo merci si realizzi ampliando l’aeroporto fuori dal sedime attuale occupando un ambito naturale esistente (brughiera e aree naturali).... come prevede l’opzione proposta e quindi orientando lo sviluppo del progetto verso differenti alternative indicate dallo stesso proponente che sfruttano aree libere interne ai confini della vasta area aeroportuale.


La Determinazione del Ministero dell’Ambiente è la conclusione logica di una procedura all’interno della quale, l'Ente Parco del Ticino e Lago Maggiore, la Regione Piemonte, la provincia di Novara insieme ai Comuni, al Parco del Ticino Lombardo e alle varie associazioni ambientaliste, avevano fatto rilevare come le conclusioni dello Studio di impatto ambientale non fossero coerenti e sostenute dalle stesse analisi e valutazioni tecniche contenute nel documento presentato da ENAC.


La Direttrice ad interim arch. Monica Perroni precisa che “ è stato evidenziato come la verifica degli impatti sul territorio conseguenti all’ampliamento della infrastruttura aeroportuale non poteva essere limitato ai confini amministrativi e agli effetti dovuti solo alla attività riferita al sedime bensì anche al sorvolo ma doveva comprendere l’analisi sull’ambiente interferito, nel senso più ampio del termine, anche dalla intera rete infrastrutturale di servizio (aeroporto, strade, ferrovie, servizi, etc) che come bacino di utenza interessava direttamente anche il territorio Piemontese ed in particolare l’area protetta del Ticino Lago Maggiore nel suo insieme e quindi si doveva verificarne gli effetti anche identificando e monitorando “punti sensibili” sul nostro territorio sia riferiti agli insediamenti umani interferiti direttamente dalle rotte di decollo (Oleggio in primis) che agli effetti sulle aree naturali protette”.

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