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beach club arona

ARONA-09-07-2017- Se la vedranno in tribunale al TAR il 26 luglio. Continua la sfida a distanza tra i gestori del Beach Club (ex Lido) ed il Comune di Arona, a cui costerà 12.300 euro la difesa al Tar contro il ricorso presentato nei giorni scorsi da Beach Club s.r.l.s per l'annullamento, previa sospensione, dell'ordinanza n° 33 del 16 giugno scorso del Sindaco Alberto Gusmeroli. L’atto riguardava le disposizioni in merito agli orari e modalità di svolgimento delle attività musicali all'aperto nelle strutture destinate a stabilimento balneare. Gusmeroli ha predisposto la riduzione dell'orario, prima fissato per le 2, alle 23. Il provvedimento era giunto dopo le proteste dei residenti del quartiere Riviera. La giunta ha deciso di resistere contro il ricorso al Tar. Cosi’ il sindaco: “ Il provvedimento impugnato non appare viziato dai motivi di illegittimità evidenziati dai ricorrenti. Non disponendo di un ufficio di avvocatura abbiamo deciso di interpellare l'Avvocato Ignazio Pagani di Novara, professionista di comprovata competenza in materia, che si è dichiarato disponibile ad assumere la difesa del Comune nel procedimento.” Il costo è di 12.300 euro. Per il sindaco non è un esborso oneroso: “ Sono fondi che serviranno anche per altri eventuali gradi di giudizio, dobbiamo proteggere i cittadini dagli eccessi rumorosi. Ci sono stati numerosi esposti. E l’altra attività in Nautica non ha presentato ricorso. ” Il Pd però non ci sta.” Siamo stati noi con il nostro consigliere Nino Muscarà i primi a schierarci a fianco dei residenti - osserva il segretario Alessandro Travaini – ma non possiamo non ricordare che ci siano state lacune amministrative da parte del Comune. Si è concessa un'area in cui c'era la possibilità di suonare fino alle 2 di notte e lo si ignorava. Tanto è vero che alle prime contestazioni informali da parte della polizia municipale che aveva contestato che la musica veniva emessa oltre la mezzanotte, è stato il  gestore a ribadire la possibilità di poter far musica fino alle 2 invece che alle 23 come nel resto della città. Già da inizio della apertura del locale si dovevano equiparare le zone.” (MA RO)

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