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ARONA – 22-07-2017- In attesa che Vittorio Sgarbi organizzi una mostra sul Morazzone nelle chiese di Arona, si fanno i conti del costo della lectio magistralis tenutasi giorni fa. 2600 euro sono andati all’Uni Tre, e 2300 sono stati i costi del Comune. Intanto il Pd polemizza dopo le foto postate su Facebook dal sindaco Alberto Gusmeroli. Dice Alessandro Travaini del Pd: “Vittorio Sgarbi calpesta le “sacre mura” del XV secolo riesumate sul lungolago dal sindaco Alberto Gusmeroli che aveva fatto apporre cartelli di “rispetto” in quattro lingue e posto telecamere per monitorale. Evidentemente le regole non valgono per tutti.” Così Alessandro Travaini, segretario del Pd, ha commentato le foto postate su Facebook dal sindaco, con Sgarbi che passeggia lungo e in largo sulle mura borromee. In realtà in questi giorni i cartelli, dopo gli ultimi cantieri di lavoro sul lungolago, erano stati rimossi. Il sindaco dice: “ Non voglio parlare di velenosi commenti del Pd. Sgarbi ha avuto un grande successo ed organizzeremo una mostra con il parroco don Claudio Leonardi, che l’ha perdonato dopo l’irruzione in chiesa durante un rosario di fedeli, dove il critico d’arte ha potuto ammirare i capolavori del Morazzone. Pensiamo di allestirla sia nella chiesa dei Santi Martiri che nella Collegiata, facendo pagare un biglietto. Sgarbi ha promesso di fare da promoter della città ed ha parlato di noi alla trasmissione radiofonica “La Zanzara”. Quindi i commenti di Travaini non li ascolto.” Gusmeroli ha poi annunciato: “ L’arco di Palmira rimarrà fino al 30 settembre ad Arona per poi approdare a Parigi. Il museo archeologico in questi mesi, da quando c’è l’arco, ha registrato 22mila visitatori contati dagli addetti ai lavori (ingresso è gratuito e non ci sono biglietti ndr) e quindi abbiamo stimato in oltre 50mila le persone che hanno già potuto ammirare la nostra meraviglia in 3D. Sgarbi (che ha soggiornato all’hotel cinque stelle del XVII secolo Castello Dal Pozzo di Oleggio Castello ndr),  mi ha detto che Arona ha dato una grande lezione all’Italia in quanto la riproduzione dell’arco è anche la dimostrazione di come si può ricostruire la bellezza del nostro Paese distrutta dal sisma. Centri come Amatrice, Accumuli, Arquata ma anche L’Aquila possono riavere i loro luoghi-simboli ricostruiti in 3D in tre, cinque settimane”. (M. R.)

 

 

 

 

 

 

 

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