ARONA- 30-09-2017- Una suggestiva ed emozionante
cerimonia per salutare l'Arco di Palmira in partenza per Parigi. Venerdì 29 settembre, in numerosi si sono ritrovati in Piazza San Graziano per dare l'ultimo saluto alla riproduzione dell'Arco divenuto simbolo di pace e umanità e che nei suoi cinque mesi di permanenza in città ha visto sfilare migliaia di persone e scolaresche provenienti da tutta Italia e non solo, a testimonianza di “come nella vita sia importante riuscire a lasciarsi alle spalle le negatività, ricordandosi quotidianamente quanto la vita sia bella e come vada vissuta appieno e sempre nel rispetto delle persone”. Era stato proprio questo l'invito che il sindaco Alberto Gusmeroli aveva rivolto alla comunità durante la cerimonia d’inaugurazione, svoltasi lo scorso 29 aprile; in molti hanno dato dimostrazione in questi mesi di averlo interiorizzato e nel discorso di commiato, Gusmeroli ha ricordato tra tutti i visitatori della riproduzione Waled e Omar al Asaad, figli di Khaled al Asaad (l’archeologo custode del sito di Palmira, brutalmente ucciso dall’Isis nel 2015, ndr): “Un uomo ucciso nel corpo ma non nelle idee, nelle speranze e nell’esempio”. Roger Michael e Alexei Karenoska dell’Ida, Institute for digital archaeology, si sono complimentati con l'Amministrazione e con tutti i cittadini che hanno dato segno di aver colto sino in fondo il vero significato dell'installazione: “Quando è partita l'idea di riprodurre l'arco di Palmira, non tutti erano favorevoli - ha ricordato Micheal - Io credo che se quelle persone fossero state qui ad Arona il 29 aprile scorso e avessero visto tutta la gente che con gioia ha attraversato l'Arco, ebbene quella sarebbe stata la miglior dimostrazione di come il suo significato sia stato compreso e condiviso. Ovunque l'Arco sia stato esposto, Londra, Dubai, New York, Firenze le persone hanno avuto modo di capire cosa significa la fratellanza e chiunque l’ha visitato è diventato parte di una tradizione, portatore di speranza e pace. Ecco la magia dell’Arco risiede proprio nella sua capacità di far nascere relazioni e ad Arona sono state le migliori mai instaurate”. Hanno sottolineato queste parole le voci di Matilde Mirotti che ha introdotto la serata con la sua Damasco e la soprano Gabriella Selvaggio dirette dal Maestro Paolo Beretta. La cerimonia, condotta da Simona Arrigoni, è stata aperta dalla Nuova Filarmonica Aronese che ha eseguito gli inni per poi lasciare spazio alle voci dei 120 ragazzi del coro dell’ IC Giovanni XXIII accompagnati dai prof. Antonio Dellacà e Marta Valerio, diretti dal Maestro Marino Mora. Prima dei saluti, la consegna di un’opera unica realizzata dall’artista aronese Nicola Malcangio che ricorderà per sempre all’ Ida la florida e sincera collaborazione con l’Amministrazione comunale in occasione di questo straordinario evento straordinario che ha regalato città una visione internazionale di tutto riguardo. La serata si è conclusa con uno spettacolo pirotecnico musicale che, sulle note della Carmina Burana, ha salutato l'Arco ripercorrendone in modo unico e altamente suggestivo la storia: dai fuochi rossi della distruzione al bianco della rinascita nel gran finale.
Alessandra Marchesi