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POMBIA - 05-10-2025 -- "Quando si fanno cose belle, la traccia resta per sempre": così il parroco don Fausto Giromini in occasione della presentazione del recupero degli affreschi della navata nord della millenaria chiesa di San Vincenzo in Castro di Pombia, avvenuta nel pomeriggio di sabato 4 ottobre.


L'evento si è svolto nell'ambito della festa patronale.


L'affresco, risalente a fine 1500 inizio 1600, raffigura la Crocifissione di Cristo, con due angeli, San Giovanni, le tre Marie e una santa legata, molto probabilmente, secondo gli studiosi, Sant'Agata. Sullo sfondo, un'ambientazione rurale con un paesaggio con montagne, piccoli armigeri e il bacio di Giuda, un gallo, un contadino con cavallo e aratro. E' stato sicuramente realizzato prima dell'inserimento dell'organo, della scala alla destra e della cappella, a sinistra.


Si è trattato di un lavoro lungo e laborioso iniziato nel 2023 con la richiesta di autorizzazione alla Soprintendenza. Il via ai lavori veri è propri è datato maggio 2024, la conclusione recente.


Come sottolineato dall'architetto Silvia Angiolini, ora si riesce a dare una "lettura unitaria" della parete: su quella più grande l'affresco vero e proprio realizzato sulla prima campata della chiesa prima della costruzione della scala che conduce all'organo, realizzato nel 1699 che copre quella che si desume possa essere stata un'adorazione. Sul lato destro dello stesso, lungo appunto le scale che conducono all'organo, è stata inoltre recuperata una monofora con decorazione color vinaccia che risale al periodo ottoniano (metà 900- inizio anno 1000). La chiesa di San VIncenzo, che va ricordato, è monumento nazionale, restituisce, infatti, traccia dei diversi periodi: da quello longobardo a quello ottoniano, a quella romanico e così via.

Il restauratore Federico Barberi ha spiegato come i tempi del restauro siano stati lunghi perchè si è cercato di recuperare quanto più possibile dell'affresco, senza danneggiarlo.
La chiesa di San Vincenzo venne eretta fra il 1025 ed il 1050: fu fortemente voluta dal vescovo Riprando, figlio del conte Uberto di Pombia. Nei secoli ha subito numerose trasformazioni.


Sul primo pilastro di sinistra si trova una Madonna del Latte, che per l'occasione, è stata ripulita e consolidata in alcune sue parti.


Il quadro economico per l'intero restauro è stato di circa 90.000 euro, 36.000 dei quali ottenuti grazie al contributo di Fondazione CRT e al lascito Pistocchini. (n.c)

 

 

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