CASTELLETTO TICINO- 08-04-2018- Tutto era accaduto
una sera di luglio di quattro anni fa quando una pattuglia di carabinieri di Castelletto Ticino, impegnati in un servizio di controllo sulla statale 32, notano un’auto la cui andatura destava qualche sospetto sulle condizioni psicofisiche del conducente. L’hanno fermata e alla richiesta di documenti hanno scoperto che il conducente, 45 anni, residente in Emilia Romagna, in realtà alla guida dell’auto non avrebbe proprio potuto esserci visto che gli era stata sospesa la patente. Di più: visto che appariva alterato, probabilmente in seguito all’assunzione di alcolici, l’hanno invitato a sottoporsi all’alcool test. Ed è stato in quel momento che l’uomo ha perso il controllo: prima ha iniziato a inveire contro i militari poi ha cercato di fuggire; l’hanno rincorso ma per riuscire a bloccarlo hanno dovuto chiedere l’intervento di un’altra pattuglia dei carabinieri di Arona contro i quali lui si è scagliato colpendoli a calci e pugni. Alla fine per lui è scattata la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale. Finito a processo l’uomo, difeso dall’avvocato Maurizio Gambaro, è stato condannato a 8 mesi con la sospensione condizionale subordinata al risarcimento del danno quantificato in mille euro per ciascuno dei tre carabinieri che si sono costituiti parte civile con l’avvocato Andrea Autelitano.