NEBBIUNO 02-08-2018 – Il capogruppo di
"Noi ci Crediamo", Fabrizio Favino ha comunicato in una conferenza stampa indetta a Casa Fassi la presentazione di un esposto al Prefetto e alla Corte dei Conti, sulla situazione di Villa Cristina, dopo aver atteso invano risposte esaurienti dall’amministrazione comunale. "Abbiamo presentato un esposto corredato da 11 allegati. Noi non siamo contro la struttura sanitaria che ospita i malati psichiatrici che ha alcune ricadute occupazionali sul territorio, ma vogliamo che la convenzione sottoscritta anni fa al momento della apertura di Villa Cristina e con il cambio di destinazione dell’utenza (da casa di Riposo e lungodegenza a clinica per malati psichiatrici) sia rispettato. L’accordo prevedeva che il 30% delle maestranze fosse assunto in loco, che ci fossero dei corsi di formazione da parte della proprietà. Abbiamo chiesto in consiglio comunale lumi su queste disposizioni ci è stato risposto che informalmente sarebbero quattro i dipendenti , su oltre 100, residenti a Nebbiuno, ma che comunque per motivi di privacy la struttura non avrebbe risposto. E’inaccettabile, non si tratta di dati sensibili, ma di numeri. Perché il privato non si relaziona con il Comune?". E ancora :"Una Casa di riposo od un centro riabilitativo per lungodegenti – ha detto Favino – avrebbe portato un indotto maggiore. Era previsto il 5-10% di sconto per i residenti di Nebbiuno inseriti nella RSA, la creazione di un poliambulatorio medico ed una palestra aperta anche al pubblico e al territorio. Di tutto questo non è rimasto più traccia". Nel dibattito si è inserito l’ex sindaco Carlo Baranzini: "Una convenzione è un accordo giuridico che deve essere rispettato. Se il privato lo ha firmato e non è in grado di soddisfarlo bisogna sedersi ad un tavolo e trattare una modifica delle condizioni, ma non si puo’ ignorare una convenzione che non è carta straccia". Il sindaco Elis Piaterra replica: "Il Prefetto ci detto che è tutto regolare, la convenzione non è applicabile, ma sono molte le persone che lavorano nella clinica e che risiedono nel territorio. Una nuova casa di riposo avrebbe sottratto posti a quella già presente in paese. La struttura ha portato benefici economici". (M.R)