ARONA - 21-02-2019- La difficile situazione
della popolazione Saharawi, grazie all'impegno del Circolo di Legambiente Gli Amici del Lago, coinvolge il Novarese. L’associazione da oltre dieci anni è molto attiva con la raccolta di fondi e medicinali e con il coordinamento di progetti diversi, tra i quali alcune iniziative di adozioni a distanza e con programmi di ospitalità nel periodo estivo, di gruppi di bambini Saharawi, per brevi periodi di vacanza e per visite e cure mediche e odontoiatriche. Queste iniziative di solidarietà vedono il coinvolgimento di diverse altre associazioni, degli Enti locali, di aziende e di alcuni privati. Il progetto di quest'anno si chiama "Acqua nel deserto" e prevede importanti interventi per lavori di manutenzione delle infrastrutture per la raccolta e la distribuzione di acqua potabile, negli accampamenti dei rifugiati Sahrawi a Tindouf, nel deserto dell’Algeria. Le risorse raccolte saranno destinate all’acquisto di pompe idrauliche e nuove tubazioni e al ripristino di un’autocisterna, attualmente non funzionante, che verrà utilizzata per la distribuzione dell’acqua dai pozzi alle abitazioni e alle cisterne. A questo progetto, coordinato dal circolo Legambiente Gli Amici del Lago, hanno contribuito: l’amministrazione di Arona - nel ruolo di comune capofila - e i comuni di Borgomanero, Castelletto Ticino, Colazza, Divignano, Dormelletto, Invorio, Lesa, Meina e Pombia. In affiancamento agli enti pubblici locali sono intervenuti: l’Auser di Borgomanero, le Sorelle della carità del mondo onlus, AVIS Arona, Novacoop, Acqua Novara VCO, il gruppo Alpini di Dormelletto, le associazioni Citta visibili e Bambini senza confini e la sig.ra Enrica Revello Ronco. Massimiliano Caligara, presidente del circolo Legambiente Gli Amici del Lago, che nei prossimi giorni si recherà nei campi profughi Saharawi con una delegazione di volontari italiani, ha dichiarato: “La quantità minima necessaria per lo svolgimento delle attività quotidiane (acqua da bere, per cucinare e per la pulizia domestica e personale) è di circa 50 litri pro capite. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità più di due miliardi di persone non possiede nella propria abitazione la disponibilità continuativa e sicura all'acqua potabile, mentre ben il 60% della popolazione mondiale non ha accesso a servizi igienici adeguati, con conseguenti problematiche relative alla salute. Nei campi profughi Saharawi, nel deserto algerino, la situazione è molto difficile e anche le azioni più banali come bere un bicchiere d’acqua o lavarsi le mani diventano una conquista. Per queste ragioni da alcuni anni le nostre iniziative di solidarietà sono particolarmente focalizzate al reperimento e alla gestione dell’acqua”. Ulteriori dettagli del progetto saranno resi noti nei prossimi giorni.