1

cc 2020 notte auto scritta controllo

PIEMONTE-22-03-2020-- Coronavirus: stasera il Presidente del Consiglio

dei ministri ha emanato il DPCM che entrerà in vigore domani 23 marzo. Per molti aspetti contraddice l’ordinanza della Regione Piemonte pubblicata oggi. Quale provvedimento applicare? Ce lo spiega l’avvocato Carlo Crapanzano

Stasera è stato emanato il DPCM che entrerà in vigore domani. Quali differenze con l’ordinanza pubblicata oggi dalla Regione Piemonte?

Premetto che sia da giurista che da cittadino sono scandalizzato e stufo di questa continua sovrapposizione di competenze tra Regioni e Stato. E’ assurdo che in questi momenti dove è richiesto rigore e unanimità di vedute, ognuno si senta competente a decidere. Ieri sera, praticamente in diretta, avevamo dato debita e immediata notizia dell’ordinanza della Regione Piemonte. Stasera, il Presidente del Consiglio ha emesso un decreto che in parte la contraddice.

Dove in particolare il Decreto di Conte sconfessa l’ordinanza di Cirio?

Per farle un esempio concreto, l’ordinanza di Cirio ha previsto la chiusura di tutti gli studi professionali e di tutti gli uffici pubblici regionali, provinciali, comunali e delle comunità montane. Stasera Conte ha deciso invece che gli studi legali, contabili, ecc. debbano restare aperti, così come restano aperti gli uffici pubblici.

Quali norme dobbiamo seguire quindi?

La Regione Piemonte si è avvalsa, per emettere l’ordinanza, dei motivi di urgenza sanitaria previsti dall’art. 117 primo comma del Decreto Legislativo 112/1998. Ma questa norma è applicabile quando l’urgenza sanitaria ha carattere locale. Siccome in questo caso l’emergenza è nazionale, tra i due atti di cui parliamo, prevale il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.

Quindi da domani uffici regolarmente aperti?

Si. Regolarmente aperti gli studi professionali e gli uffici pubblici.

Ma dell’ordinanza di Cirio non si applica nulla?

Dell’ordinanza di Cirio si applicano tutte quelle ipotesi non previste dal decreto di Conte. Purtroppo, ed è allucinante, si dovrà vedere di volta in volta. Il criterio che consiglio è semplice: se per una stessa ipotesi vi è discordanza tra l’ordinanza di Cirio e il decreto di Conte, si applica il decreto del governo. Se invece l’ordinanza di Cirio ha previsto una particolare ipotesi che non è prevista nel decreto di Conte, si applicherà l’ordinanza di Cirio, come ad esempio lo spegnimento delle slot machine, dei monitor e dei televisori per i giochi che resta confermato.

E’ normale tutto questo?

Ovviamente non è normale. Comprendo perfettamente che in una situazione urgente come quella che viviamo, tutti agiscono in piena buona fede e per soddisfare esigenze collettive. Tuttavia, non è più sopportabile il mancato raccordo tra Stato e Regioni sulle cose da fare o da non fare. Quando finirà questa emergenza, anche questo importantissimo aspetto del conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato dovrà essere risolto una volta per tutte.

 

 

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Se prosegui nella navigazione di questo sito acconsenti l'utilizzo dei cookie.