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VERBANIA - 03-04-2020 -- Dai laghi alla montagna,

dai campeggi agli alberghi, il pensiero -che suona come un grido d’allarme- è comune: senza aiuti il turismo non ripartirà. Muove da questa considerazione l’appello che il neonato Gruppo operatori turistici Vco rivolge agli enti e istituzioni. A tirare le fila è Antonio Longo Dorni, già sindaco di Ornavasso e presidente del Deistretto turistico dei laghi, che ha raccolto i problemi, le esigenze e le richieste che vengono da chi di turismo vive e con il turismo porta posti di lavoro diretti e indiretti, oltre a sostenere gli enti locali con l’imposta di soggiorno. “Ci rivolgiamo a Voi, alle Istituzioni, ai comuni, alle commissioni di esperti, perché l’emergenza economica e sociale venga gestita per tempo, per evitare ritardi e consentire agli operatori di valutare la sostenibilità della propria attività” – esordisce il documento, che punta innanzitutto sul tempismo delle future azioni. “Se l’emergenza sanitaria, a cui giustamente si dà ora la priorità, è stata in parte imprevedibile, anche per gravità e rapidità di diffusione, ritardi non sono invece giustificabili per quanto riguarda la fase successiva, quella della gestione di una crisi molto difficile, in particolare per il settore del turismo, del commercio, degli eventi e degli spettacoli”.
La richiesta è quella di fornire fin da subito tempi e modi della possibile graduale ripresa delle attività, affinché gli operatori possano valutare che cosa fare. “La programmazione è infatti fondamentale, soprattutto in un settore, quello del turismo, che lavora per il domani. È necessario pertanto conoscere con forte anticipo e nel dettaglio quali saranno i requisiti richiesti e le precauzioni di carattere sanitario da adottare, per le attività al coperto e per quelle all’aperto, nelle diverse fasi, la cui sostenibilità andrà approfondita anche con le categorie interessate”.

Sapere quali saranno le regole è utile per capire, secondo la condizione di ciascun operatore, se tutti potranno riaprire o se qualcuno dovrà saltare la stagione. “A tale proposito si invitano anche i comuni ad agevolare dal punto di vista burocratico ed economico, l’utilizzo di edifici, spazi e superfici pubbliche, ad esempio per ampliare i dehor o per ospitare eventi e spettacoli e a favorire in ogni modo le filiere locali nonché i servizi reperibili sul territorio”.

Per quanto riguarda il Vco le previsioni sono fosche. L’80% del turismo è legato alle presenze straniere, con una forte componente di over 60. Anche se l’Italia dovesse ripartire in tempi rapidi, in altri Stati, europei e soprattutto extra-Ue, non sarà così. “La ripresa sarà ancora più lenta e per questo andrà previsto un significativo e prolungato sostegno finanziario al settore, con maggiore liquidità per le imprese, in proporzione al fatturato maturato nelle ultime annualità, la sospensione delle imposte comunali (Imu, Tasi, Tari) e la proroga della moratoria per mutui e affitti”.

Le richieste degli imprenditori non sono disgiunte da quelle dei loro dipendenti. “Compresi coloro che sono stati assunti dopo il 23 febbraio 2020 e che oggi sono privi di qualsiasi copertura”, pensando anche alle micro-attività: B&B e affitti turistici.

Chiarite le questioni economiche, sarà poi la volta di quelle promozionali e commerciali, che gli operatori chiedono siano di due livelli: una promozione a macro in capo alla Regione o ai soggetti incaricati a tale scopo, favorendo anche eventi di carattere eccezionale per un forte rilancio internazionale della destinazione e possibilmente un prolungamento della stagione turistica fino a dicembre, con l’apertura eccezionale dei Palazzi Borromeo; e un sostegno diretto alle promozioni degli imprenditori.

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