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danilo iorizzo

LAGO MAGGIORE- 20-12-2020 -- Danilo Iorizzo, classe 1982, insegna che bisogna inseguire i propri sogni. Fa parte della generazione dei Millennials: sognatori, intraprendenti, bisognosi di un riconoscimento, di continua formazione. Cresciuti nel benessere degli anni ’90, poi costretti a fare i conti con la crisi degli anni 2000.


Conseguita la maturità, diventa carabiniere: il suo sogno era diventare un “supereroe carabiniere”, ma la realtà dei fatti è un po’ diversa da come se la immaginava. Essere un supereroe non è semplice in un ambiente in cui non c’è la possibilità di distinguersi.  A quasi ventuno anni, abbandonata la carriera militare, parte alla volta di Milano. Erano gli anni dell’esplosione delle gang latine nella città meneghina e da poco c’era stato il G8 a Genova. I cambiamenti sociali, soprattutto tra i giovani, si facevano sentire.  Dopo questi eventi, Danilo ritorna a casa, in provincia di Avellino, e decide di iscriversi alla facoltà di Scienze Religiose, scelta dettata dalla sua passione per la filosofia. Intanto d’estate lavora come cameriere per mantenersi.
Una volta laureato trova subito lavoro come supplente in provincia di Milano. Ma, nel 2011, dopo due anni, la Riforma Fornero fa saltare tutti i pensionamenti e rimane senza lavoro. Inaspettatamente, gli si presenta la possibilità di insegnare a Verbania. Finito il primo anno, se ne va.


Inaspettatamente, è destinato a ritornarci quando si presenta di nuovo la possibilità di insegnare sia per lui, sia per sua moglie. “A distanza di otto anni, adesso non me ne andrei”, dice con il sorriso.
La vita da professore è lontana da ciò che aveva idealizzato. “Non riuscivo a trovare il senso della vita”, racconta.  Ripensando al contatto che aveva avuto con il mondo della ristorazione quando lavorava come cameriere, si illumina e decide di buttarsi sulla pasticceria, rischiando tutto.  Lavora come aiuto pasticcere a Milano e frequenta la scuola di pasticceria fondata da Iginio Massari a Brescia. Danilo dice che fondamentale è stato il supporto di sua moglie e della sua famiglia.


Oggi è mastro pasticcere a Cannobio. I dolci sono frutto dei suoi studi e della sua personale ricerca di innovazione e sapori nuovi. Parla del suo mestiere con grande passione, soddisfazione e gioia.


Il ragazzino che sognava di salvare il mondo ora è un uomo in continuo divenire, che si è saputo reinventare, trovando il suo angolo di felicità. (H.B)

 

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