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Lago cigno

ARONA- 02-02-2021-- In occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide (World Wetlands Day), organizzata per oggi dalle Nazioni Unite, il circolo Legambiente Gli Amici del Lago di Arona, annuncia l’adesione di altre amministrazioni comunali e l’inserimento di nuovi torrenti al suo progetto Torrenti Verdi Verbano.

Attualmente sono 8 le amministrazioni comunali con 6 torrenti immissari che partecipano al progetto, coordinato dal circolo territoriale dell’associazione ambientalista, per la salvaguardia delle zone umide e degli habitat naturali della sponda piemontese del lago Maggiore.

I corsi d’acqua interessati al progetto (partendo da sud) sono il torrente Rese con l’adesione delle amministrazioni comunali di Castelletto Ticino e di Comignago, l’alto corso del Vevera, con il coinvolgimento dei comuni di Oleggio Castello, Paruzzaro e Invorio, i torrenti Tiasca e rio Colorio nel territorio di Meina, il torrente Erno con l’adesione dell’amministrazione di Lesa e con le recente adesione di Belgirate entrano a far parte del progetto anche il rio S. Paolo e altri rii minori che attraversano il territorio della cittadina lacustre.  

Il progetto, ideato e coordinato dal circolo locale di Legambiente, in collaborazione con la Federazione della pesca sportiva (FIPSAS), viene proposto alle amministrazioni comunali del territorio e ha per obiettivo la tutela e la valorizzazione ambientale degli immissari del basso Verbano Piemontese, al fine di riqualificare i corsi dei torrenti, per renderli fruibili, in una logica di sostenibilità da parte dei cittadini e anche come promozione di un turismo slow e sostenibile.

L’idea di base consiste nel ripristinare il capitale naturale riqualificando i corsi dei torrenti e le loro sponde, per renderli fruibili, attraverso la costituzione di corridoi ecologici e mini-parchi fluviali, attraverso una programmazione strategica e coordinata tra le amministrazioni e i vari portatori d’interessi.

Roberto Signorelli, vicepresidente del circolo Legambiente Gli Amici del Lago ha dichiarato: “Le zone umide sono ambienti che ricoprono un ruolo fondamentale, accolgono la più grande biodiversità della terra e sono il fulcro di importanti rotte migratorie, ma sono anche ecosistemi particolarmente sensibili all’impatto della pressione antropica e quindi devono essere tutelati”.

Roberto Forni, coordinatore responsabile della commissione lago Maggiore della FIPSAS, ha sottolineato che: “E’ necessario preservare la qualità delle acque e con questo progetto, ci proponiamo di attivare il ripopolamento della fauna ittica, eliminando gli sbarramenti e le barriere architettoniche, anche con interventi ricostruttivi, tipo le scale di monta per i pesci”

Massimiliano Caligara presidente del circolo Legambiente ha puntualizzato: “Questa iniziativa intende costruire una rete ecologica territoriale delle zone umide del Verbano, in sinergia e coordinamento con i vicini bacini idrografici del Cusio e dell’alto corso dell’Agogna, dove sono già ufficialmente attivi i contratti di lago e di fiume. Sono contesti nei quali collaboriamo e partecipiamo a dei tavoli di confronto. In particolare con l’amministrazione di Borgomanero abbiamo iniziato ad ipotizzare possibili interventi di ripristino dell’habitat naturale su alcuni tratti dell’asta del torrente Agogna e del suo affluente Sizzone. Inoltre non escludiamo a breve di aggregare al progetto altre amministrazioni e altri immissari più a nord del lago Maggiore.”

 

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